L’emergenza coronavirus ha modificato le nostre abitudini profondamente. Le mascherine sono diventate indispensabili per la nostra vita quotidiana ma per i non udenti possono essere un ostacolo insormontabile. Anche in Italia alcune aziende stanno rivolgendo la loro attenzione alla produzione di mascherine con una parte trasparente che fa vedere la bocca per permettere all’interlocutore di leggere il labiale e le espressioni facciali.
In Emilia Romagna è stata da poco approvata una risoluzione per fornire mascherine trasparenti alle scuole, per favorire gli studenti con disabilità uditiva.
Diverse sono le iniziative di privati e di associazioni che producono e donano gratuitamente le mascherine per non udenti, ve ne segnaliamo alcune:
Irene Coppola, stilista pugliese, produce mascherine trasparenti e anche di cotone, che ha donato a numerosi reparti e associazioni.
La Misericordia di Vinci propone il tutorial per realizzare le mascherine col sorriso con l’obiettivo di rispondere nell’immediato al bisogno dei familiari e a chi lavora con i non udenti o a chi è impegnato nel soccorso.
Giuseppe Petrucci, presidente dell’Ente nazionale sordi (ENS) ha lanciato una sfida alle aziende italiane per creare dispositivi di sicurezza che tengano presenti le necessità dei non udenti. Ecco alcuni esempi:
La Dienpi di San Benedetto del Tronto: sta lavorando a mascherine speciali con un pvc trasparente che non si appanna con il respiro.
Dress Code di Guidonia si sta dedicando alle mascherine “speciali” dopo avere ricevuto un invito della Federazione italiana associazione sordi (FIAS).
Davide Credaro, giovane imprenditore di Corsico, ha lanciato la Invisi-mask, una mascherina dotata di filtro intercambiabile che dura in media 24 ore. La mascherina è lavabile giornalmente con acqua calda e sapone, è disinfettabile con tutti i tipi di disinfettanti in commercio. Per info: invisi-mask.com
Fonti: Greenplanet, SO (Sordi online)