Le tecnologie assistive saranno le protagoniste della Quindicesima Conferenza dell’AAATE – Associazione Europea per lo Sviluppo delle Tecnologie Assistive – che si svolgerà a Bologna dal 27 al 30 agosto.
Oltre 300 partecipanti, provenienti da 40 Paesi, tra ricercatori, professionisti, amministratori e persone con disabilità presenteranno le novità del settore e discutere le strategie migliori per garantirne l’accesso e l’utilizzo alle persone con disabilità.
“Senza tecnologie assistive, anche quelle più basilari, le persone con disabilità non possono migliorare le proprie autonomie ed emanciparsi, non possono vivere meglio e diventare una risorsa per le loro famiglie e per la comunità, aiutando così lo sviluppo dei loro Paesi. In Italia siamo tutto sommato privilegiati, e a Bologna in particolare, dove esistono Centri Ausili pubblici che aiutano le persone con disabilità e gli anziani a scegliere le soluzioni migliori per le loro autonomie, ma siamo un’eccezione rispetto al panorama mondiale. Bisogna fare di più, non solo per diffondere la cultura dell’autonomia supportata dalle tecnologie, ma anche per abbattere le barriere e per riconoscere l’importanza dell’accessibilità”.
Così Evert-Jan Hoogerwerf, responsabile dell’Area Ausili dell’AIAS di Bologna e anche presidente della IAATO, l’Alleanza Internazionale di Organizzazioni che si occupano di Tecnologie Assistive, presenta la Quindicesima Conferenza dell’AAATE.
“Sarà un programma denso – spiega Lorenzo Desideri, esperto di sistemi di valutazione delle tecnologie assistive presso l’AIAS di Bologna – fatto di ben 250 presentazioni da noi selezionate, per fornire un panorama completo delle tecnologie e delle loro sfide, dando visibilità via via alle soluzioni necessarie a rendere il web accessibile, alla robotica sociale, alla domotica, alle metodologie per il supporto alla vita indipendente degli anziani, nonché alle soluzioni per le persone con disabilità visiva. Non sarà per altro una mostra, ma un convegno scientifico dove verranno presentati soprattutto risultati di ricerche e di applicazioni in corso. Come AIAS abbiamo lavorato per aggiungere tavole rotonde, dibattiti, workshop e presentazioni di prototipi, perché la ricerca e i progetti senza ricadute nella realtà delle persone rimangono sterili”.