Per il secondo anno consecutivo, il connubio tra l’Associazione L’abilità e NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, ha dato vita ad un progetto importante: creare giochi inclusivi, utilizzabili da bambini con o senza disabilità.
Gli studenti del Corso di Design del NABA di Milano hanno partecipato a un laboratorio psico-corporeo condotto dall’Associazione L’abilità per sperimentare la relazione con l’altro, l’esperienza del gioco e il limite. Gli studenti si sono assunti “una grande responsabilità educativa – come viene raccontato dall’Associazione stessa -, quella cioè di affermare che tutti i bambini hanno il diritto di divertirsi e stare bene; la responsabilità di credere che ogni bambino sia in grado di giocare, nonostante e con le difficoltà e le mancanze che può presentare; la responsabilità di sperimentare il limite, il limite delle idee, il limite dei progetti, limite degli oggetti”.
Sotto la guida di Carlo Riva, direttore dell’Associazione L’abilità, di Elisa Rossoni, pedagogista e coordinatrice dello Spazio Gioco della stessa e delle docenti del NABA Natascia Fenoglio e Vered Zaykovsky, gli studenti hanno dato vita a nuovi giochi, che non sostituiscono l’esistente ma lo arricchiscono di molteplici possibilità. L’idea alla base della ricerca è quella di progettare giocattoli che possano essere facilmente impiegati anche da bambini disabili, rappresentando un reale strumento di inclusività. Tra i vari giochi creati si possono citare ad esempio Lo Stallerie, il Canestro, Ella, Toccatè, il Gioco dell’Oca, Memory e tanti altri.
Come affermano i responsabili dell’associazione, l’ideazione si è basata su alcuni principi e caratteristiche, che ora sono disponibili come linee guida per ogni operatore o designer che vorrà dedicarsi all’ideazione e costruzione di un gioco per tutti e per ciascuno.
Tra i princìpi e le caratteristiche ritenuti fondamentali dall’Associazione L’abilità, nella progettazione di un gioco inclusivo: Stabilità – Sicurezza – Durabilità – Semplicità (chiarezza e facilità di comprensione grazie alla strutturazione visiva del setting) – Versatilità e poliedricità (presenza di differenti livelli di gioco e diverse modalità d’uso) – Grandezza – Multisensorialità – Familiarità e concretezza – Riduzione degli stimoli e delle richieste – Riduzione di elementi distruttori – Presenza di rinforzi – Capacità di stimolare l’azione, l’espressione e l’interazione – Capacità di stimolare l’interesse e la motivazione.