I silent books sono libri illustrati che raccontano storie senza parole. Sono spesso utilizzati come strumenti educativi per promuovere la lettura e l’immaginazione nei bambini, ma possono anche essere apprezzati da persone di tutte le età.
Questi libri si concentrano principalmente sulle illustrazioni per comunicare la trama e le emozioni dei personaggi, senza l’uso di testo scritto.
Ciò li rende accessibili a una vasta gamma di lettori, inclusi quelli che potrebbero avere difficoltà con la lettura o che parlano lingue diverse. I silent books possono affrontare una varietà di temi e argomenti, consentendo ai lettori di interpretare la storia in base alle loro prospettive individuali.
I silent books sono spesso usati in contesti educativi per sviluppare le capacità di narrazione visiva, la comprensione delle emozioni e la creatività nei bambini. Sono anche apprezzati per la loro capacità di promuovere la riflessione e la discussione, poiché i lettori sono incoraggiati a interpretare e discutere la storia in base alle loro percezioni.
Questi libri possono essere una risorsa preziosa per insegnanti, genitori e bibliotecari interessati a promuovere la lettura e l’alfabetizzazione visiva nei giovani lettori.
Scopri gli ultimi SILENT BOOKS arrivati sugli scaffali della Rete Bibliotecaria Bergamasca.
Cosa è un Silent Book?
Walter Fochesato, curatore editoriale italiano esperto di letteratura per l’infanzia e storia dell’illustrazione, lo descrive così:
UN SILENZIO DEMOCRATICO
Non conosce confini di etò o di sesso, di lingua o quant’altro:
è per tutti e tutti possono leggerlo. Il bambino può leggerlo da solo così come l’adulto. E, al tempo stesso, l’adulto e il bambino possono leggerlo insieme, fianco a fianco, favorendo preziosi percorsi di incontro e di crescita. Permette a ognuno di dare la propria interpretazione e, contemporaneamente, promuove il confronto.
Ciascuno di noi, sfogliandolo, può cercare e scegliere un proprio percorso di lettura e poi, tornandoci sopra, sceglierne un altro e un altro ancora.
Non è quasi mai semplice o banale, talvolta ama volutamente l’ambiguità e l’enigma ma, sempre, ci indica le strade perchè tutto, volendo, si sciolga. Quindi invita alla riflessione, alla formulazione di ipotesi. Sfida la nostra intelligenza. Giocoforza è lento, ci costringe a stare sulla pagina e a ritornarci sovente, più e più volte.
È silenzioso ma al contempo urla o strilla, sussurra o insinua, divaga o canta. Ci confessa un segreto, ma star zitto no. Promuove le emozioni belle, profonde e reali, facendo sì che sia il lettore, muovendo dai vissuti personali, a cercare dentro di sè la chiave giusta.
Sono tutti molto diversi, l’uno dall’altro, ma sono anche uguali, uniti da un lessico comune, da regole comuni. Queste regole però non sono mai esplicite, vanno, appunto, ricercate. Hanno, come la democrazia, radici (una storia e una memoria) e ali (il futuro).