Lo studio dell’Università di Padova pubblicato su «Scientific Reports» evidenzia nei soggetti dislessici incapacità di predire uno stimolo.
Timing anticipation in adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism è il titolo dello studio condotto dalla dottoressa Elena Pagliarini dell’Università di Padova in collaborazione con i professori Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi dell’Università Milano-Bicocca.
«Il nostro studio era volto a testare l’abilità di sfruttare questo tipo di struttura per anticipare in adulti e bambini con dislessia e come questa fosse correlata alle abilità di lettura – spiega la dott.ssa Elena Pagliarini, autrice dello studio e docente al Dipartimento di Studi Letterari e Linguistici -. Per quanto riguarda la lettura, l’abilità anticipatoria è fondamentale, in quanto un lettore efficiente e veloce è in grado di fissare almeno dieci lettere più in avanti rispetto alla parola che sta leggendo e quindi di anticipare la parola successiva.»
I risultati del test svolto su diciassette adulti e diciotto bambini con dislessia hanno portato gli studiosi a «constare come sia i bambini sia gli adulti affetti da dislessia siano poco capaci di sfruttare le regolarità temporali per predire uno stimolo – continua la dott.ssa Pagliarini -. La teoria fonologica infatti postula che i soggetti con dislessia non sarebbero in grado di processare toni presentati in rapidissima successione, ma nel nostro caso i soggetti con dislessia mostrano difficoltà nonostante i suoni non siano così rapidi (80 bpm), suggerendo quindi che la frequenza non è la causa del problema.
La nostra proposta permetterebbe quindi di dar conto sia dei problemi di lettura sia tutta quella serie molto variegata di problemi motori o di problemi riguardanti gli aspetti sintattici della frase esperiti dai dislessici.»
Fonti: Le Scienze; Scientific Reports