Terminata con esito disastroso una missione segreta della quale è diventato il capro espiatorio, l’agente FBI Art Jeffries si vede affidare il compito di indagare sulla scomparsa di un bambino autistico di nove anni seguita al misterioso omicidio dei genitori. Recatosi a Chicago nella casa dove è avvenuto il delitto, Art trova il piccolo Simon nascosto in un armadio. Riuscito a stabilire un legame di fiducia con lui, Art capisce che Simon è in pericolo. In ospedale però la sorveglianza viene sospesa improvvisamente, e allora Art decide di portare via Simon e di fuggire con lui. Di fronte ad ulteriori tentativi di aggredire il bambino, Art finalmente scopre che è diventato un bersaglio da eliminare, dopo aver decifrato involontariamente un codice militare segreto, il ‘Codice Mercury’, utilizzato per missioni spionistiche americane nel mondo.
La rappresentazione dell’autismo nel film potrebbe apparire stereotipata perchè, così come in molti altri film con protagonista una persona affetta da questa sindrome, anche in questo caso il bambino autistico possiede una rara abilità (che in questo caso consiste nel decodificare codici).
Il film, tuttavia, tocca anche temi importanti che riguardano l’autismo come il “vagabondaggio” e il tema della fiducia che non sempre sono adeguatamente rappresentati in altre pellicole.
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