Nella forma meticcia delle pagine di diario indirizzate alla figlia che non potrà mai leggerle, l’autore attraversa per intero la propria esperienza di padre. Un’esperienza disciolta in ognuno degli episodi marginali che a lato d’un paio d’estati e del loro contorno di mare, colline e agriturismi, hanno scatenato il racconto e la memoria. Un uomo alle prese con uno dei ruoli più difficili che possano toccare a un uomo oggi. Un professionista dell’educazione minacciato dai terremoti della vita. Una figlia “simpatica, testarda, buffa, insopportabile, bella e dolcissima”. E disabile. Un libro sull’educazione, o forse sull’amore, o più propriamente sul mondo.